Il Sovraccarico Biomeccanico è una condizione di rischio molto diffusa che si presenta in diversi contesti lavorativi e le patologie muscoloscheletriche rappresentino ormai una importante parte delle denunce di malattia professionale. L'esposizione prolungata ad un Sovraccarico Biomeccanico può causare disturbi e patologie dell'apparato muscolo-scheletrico, nervoso e tendineo che nei casi più gravi possono comportare invalidità permanenti. A differenza di quanto può accadere per alcune esposizoni al rischio, e forse in modo controintuitivo, il rischio da Sovraccarico Biomeccanico non è determinato da un evento singolo, ma è piuttosto la somma di tanti micro-traumi che nel tempo compromettono i tessuti e che, infine, possono procurare una vera e propria patologia.
I principali fattori di rischio del Sovraccarico Biomeccanico sono l'utilizzo di forza intensa, la ripetitività, l'assunzione di posture incongrue, carenza di periodi di recupero ed altri fattori ambientali e organizzativi che possono influire negativamente sulla capacità individuale e sulla integrità dei tessuti.
Quando è possibile stabilire l'esistenza di un nesso tra una patologia e le specifiche sollecitazioni derivanti dallo svolgimento della attività lavorativa, si parla di malattia professionale. Questa condizione ha rilevanza legale e obbliga il datore di lavoro a tutelare la salute ed il benessere dei lavoratori, oltre che per tutti gli altri rischi, anche per lo specifico rischio da Sovraccarico Biomeccanico.
Per quanto riguarda la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, particolare rilevanza riveste l'individuazione delle attività lavorative che possono causare un sovraccarico biomeccanico. A tale proposito, la Movimentazione Manuale dei Carichi risulta una delle principali cause di Sovraccarico Biomeccanico. È possibile classificare tali attività nelle seguenti:
Oltre alla Movimentazione Manuale dei Carichi un'altra causa di Sovraccarico Biomeccanico può essere la Assunzione di Posture Incongrue.
Per quanto riguarda gli strumenti disponibili per la valutazione del rischio, il D.lgs 81.2008 prevede un livello di applicazione di metodologie condivise che riguarda le Norme Tecniche, le Buone Prassi e la letteratura. A questo proposito, le norme tecniche di riferimento sono le seguenti: